http://www.repubblica.it/cultura/2015/01/07/foto/vecchie_macchine_e_studi_kitsch_storie_di_fotografi_africani-104447039/1/#1
Un lavoro lungo due anni, dal 2012 al 2014, quello del fotografo francese Adrien Tache che a bordo di un vecchio autobus Mercedes 911 si è spostato dalla Mauritania alla Guinea Conakry, dal Senegal al Burkina Faso, attraversando in pratica l'Africa Occidentale. Lo scopo era quello di immortalare e raccogliere nelle serie "Photografrika" le storie dei fotografi africani che ancora lavorano con vecchie macchine analogiche. Molto spesso autodidatti hanno però ancora un ruolo importante: "Almeno fino a quando anche qui tutti potranno permettersi una propria macchina fotografica e non avranno più bisogno di noi", come spiega Mohamed, un fotografo della Mauritania. "Ho voluto immortalare loro con un terzo occhio il loro lavoro giornaliero, nei loro studi eccentrici o durante servizi fotografici di matrimoni e cerimonie. - racconta invece Adrien - è stato un modo per mostrare la realtà della loro attività e mantenere una traccia di un'epoca quasi finita".
(a cura di Nicola Perilli)
Un lavoro lungo due anni, dal 2012 al 2014, quello del fotografo francese Adrien Tache che a bordo di un vecchio autobus Mercedes 911 si è spostato dalla Mauritania alla Guinea Conakry, dal Senegal al Burkina Faso, attraversando in pratica l'Africa Occidentale. Lo scopo era quello di immortalare e raccogliere nelle serie "Photografrika" le storie dei fotografi africani che ancora lavorano con vecchie macchine analogiche. Molto spesso autodidatti hanno però ancora un ruolo importante: "Almeno fino a quando anche qui tutti potranno permettersi una propria macchina fotografica e non avranno più bisogno di noi", come spiega Mohamed, un fotografo della Mauritania. "Ho voluto immortalare loro con un terzo occhio il loro lavoro giornaliero, nei loro studi eccentrici o durante servizi fotografici di matrimoni e cerimonie. - racconta invece Adrien - è stato un modo per mostrare la realtà della loro attività e mantenere una traccia di un'epoca quasi finita".
(a cura di Nicola Perilli)
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