Wednesday, May 6, 2015

Morto a Montevideo Eduardo Galeano

...e' morto da settimane, ma io me ne sono accorta solo ieri...quando dopo tanto mi sono detta che dovevo riaprire il blog dopo tanto tempo...

http://www.corriere.it/cultura/15_aprile_13/morto-montevideo-scrittore-eduardo-galeano-aveva-74-anni-93a0696a-e1df-11e4-b4cd-295084952869.shtml

Celebre resta una sua frase sull’utopia: «Lei è all’orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare».


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/13/eduardo-galeano-morto-scrisse-i-drammi-sudamerica-poesia-calcio/1586323/

Celebre resta una sua frase sull’utopia: «Lei è all’orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare».

Se a un certo punto è lui stesso, non certo a rinnegare ma a considerare superato il suo testo più famoso, “Le vene aperte dell’America Latina”, che resta uno dei seminali e più radicali manuali della ‘Teoria della dipendenza’, di lui restano decine di libri e racconti che sono la coscienza critica di un intero continente. E i suoi racconti sul calcio, inteso come il gioco più bello e quindi più maltrattato del mondo, innocente come può esserlo solo un bambino che rincorre una palla per strada e corrotto come può esserlo solo uno spettacolo in mano a multinazionali e dittature che lo sfruttano pro domo… loro, restano la più alta espressione poetica possibile applicabile al pallone, insieme all’opera di Osvaldo Soriano.

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