Thursday, February 19, 2015

Il "Breviario partigiano" dei Post-CSI

Il "Breviario partigiano" dei Post-CSI Zamboni, Maroccolo, Magnelli, Canali e Baraldi insieme

Teatro Sociale di Gualtieri in provincia di Reggio Emilia: un luogo meraviglioso rimasto chiuso per decenni. Oggi, sta tornando a vivere grazie al lavoro volontario dei cittadini. Ed è anche i luogo che ha visto riunirsi i Post-CSI, ovvero Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Angela Baraldi. È lì che hanno girato alcune delle immagini del documentario che fa parte, insieme a un libro e un disco, del cofanetto "Breviario partigiano", in uscita il 25 aprile. Tutto il film è girato nella provincia di Reggio Emilia, assunta a simbolo di terra partigiana "per eccellenza", con la regia di Federico Spinetti e la produzione a cura di “Lab 80 film”, per Lab 80.
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/il-breviario-partigiano-dei-post-csi-zamboni-maroccolo-magnelli-canali-e-baraldi-insieme/190563/189516

"Breviario partigiano", la seconda clip dei Post-CSI

È al Teatro Sociale di Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, un luogo chiuso anni e oggi tornato in vita grazie ai cittadini, che si sono riuniti i Post-CSI: Massimo Zamboni, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Angela Baraldi. Qui hanno girato alcuni filmati del documentario del cofanetto "Breviario partigiano", in uscita il 25 aprile. Dice il gruppo a proposito del nome: "È da un anno e più che abbiamo ripreso a suonare assieme, come un tempo: Canali, Magnelli, Maroccolo, Zamboni; con l'ottima compagnia di Angela Baraldi e Simone Filippi. Non è stato facile pensarsi assieme, né decidere di proporsi sul palco. Ma i dubbi li abbiamo spazzati via con il primo concerto: grandi canzoni, grande voglia, identica in chi suona e chi ascolta. Noi ci siamo. Ma 'noi', chi? Decidiamo di proporci con i nostri singoli cognomi, certo è una lunga sfilza, ma è quello che siamo: ognuno è sé stesso, e assieme siamo un noi. Ma non c'è niente da fare, per tutti siamo, prevedibilmente, ex-CSI, e quel nome sta sempre lì sospeso, mentre scorrono le canzoni, mentre si balla, e anche ci si commuove. Sui giornali, nei manifesti. Ex-CSI. Non c'è niente di male, anzi, è una buona fotografia, che però ci lascia insoddisfatti. Studiamo varianti grafiche, CSX, CSI-x... Nessuno di noi vuole un nome "nuovo". Poi - ciò che deve accadere, accade - mi capita di parlarne con Lindo. Già. Una chiacchierata amichevole, serena, calda. Fino a che - un sorriso - 'Ho io il vostro nome'. Parola di Lindo: 'Ho io il vostro nome. Vi dovreste chiamare: post-CSI' - Scoppio a ridere, scoppiamo a ridere, ci abbracciamo. Questa è una benedizione. Ora abbiamo un nome, nella più impensata delle soluzioni. Tutto questo è molto CSI. Che meraviglia".
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/breviario-partigiano-la-seconda-clip-dei-post-csi/190613/189566
 

Nsango Mbonda

Corps bariolés des couleurs représentant
le drapeau de la RD Congo, les jeunes
percussionnistes de Nsango Mbonda manient
avec aisance leur instrument favori : le tambour.
Ils tournoient, sautent, virevoltent, exécutent des
mouvements bien synchronisés, vous extasient
avec une chorégraphie réfléchie d’une grande
esthétique artistique.
 
 
 
Mercredi 18/ 19h
 
entre Wallonie-Bruxelles
Entrée libre



Tuesday, February 17, 2015

Un sabato sul fiume Congo...

mamma mia...e' un sacco che non scrivo...non ce la posso fare...

Le giornate sono cosi intense di lavoro...le serate arrivato in fretta e c'e' sempre qualcosa da fare tra sport, concerti, uscite con gli amici...

Sabato per la prima volta da quando sono arrivata ho fatto il bagno nel fiume Congo!!! La leggera corrente ti sposta dolcemente, oppure se punti I piedi nella sabbia e fai un po' di resistenza l'acqua ti massaggia dolcemente... La sensazione di fare il bagno nel fiume, in un'acqua che sembrava davvero molto pulita, e' stata talmente bella da far dimenticare il senso di spiacevolezza che il color marrone dell'acqua in un primo tempo evocava...

Certo, per arrivare allo yacht club di Kinshasa - dove ci siamo imbarcati - si percorre una stradina / girone infernale popolato di gente che vende le proprie povere mercanzie su teli stesi a terra tra l'immondizia, sulle fogne...pesce secco coperto di mosche, makala, grano, manioca, e altre mercanzie non meglio identificabili...

E quando la barca fa per uscire sul fiume, si passa accanto a una sorta di atelier di riparazione di piroghe in legno e soprattutto davanti a un villaggio di palafitte stile scena iniziale di "Rebels" (film Congolese sui bambini soldato), con le palafitte che si affacciano su un'acqua talmente sporca da sembrare acqua di fogna, con I bambini che giocano sulla riva condividendo quello spazio malsano ricoperto di immondizia con cani e porci...

E poi si prende il fiume Congo a tutta velocita, con I pescatori in piroga e pagaia che devono averci odiato, per arrivare su una bande de sable dall'aspetto lunare...e li via a goderci la nostra giornata da privilegiati, lontani dall'urbanizzazione ma con tutti I confort a seguito...

KASSIM LAFRAZ

Le mot de Lafraz

KASSIM LAFRAZ
Vendredi 06 Février 2015 / 19 h 00 / Grande halle / 2 000 FC 

Né à Kinshasa, Kassim Lafraz a grandi au Katanga. Ecrivant lui-même ses textes et particulièrement sensible aux styles hiphop, reggae et dancehall qui lui permettent de faire passer ses messages, Kassim a débuté ses productions avec le groupe Lafraz en 1996 dont il est à l’origine et dans lequel il a longtemps collaboré avec le chanteur lushois Valery. Son premier album Le Boom Hip Hop est sorti en 2010 suite à une collaboration avec le DJ français Orphée habitué à produire des artistes africains.