http://www.repubblica.it/esteri/2014/07/24/news/gaza_diciassettesimo_giorno_israele_palestina-92264869/
Ancora una giornata di sangue a Gaza. A Beit Hanun, nel Nord della Striscia, è stata colpita una scuola dell'Unrwa (l'ente dell'Onu per i profughi) in cui avevano trovato riparo numerosi sfollati.
Ancora qualche settimana fa mi stupivo alla vista di foto di giovani israeliani che apparentemente si godevano le immagini dei bombardamenti su Gaza dal vivo, bevendo e fumando...
E scrivevo a un'amica che conosce bene Gaza chiedendole se e' davvero possibile che l'esercito israeliano invii delle sorte di piccolo bombe di avvertimento sulle case che 60 secondi dopo saranno effettivamente bombardate e rase al suolo...degli avvertimenti perche gli occupant in 60 secondi si possano mettere il salvo. La sua risposta? Si...
Ancora ieri guardavamo qui a Kin un film proiettato al centro culturale francese...
UNE BOUTEILLE A LA MER Tal est une jeune française installée à Jérusalem avec sa famille. A dix-sept ans, elle a l'âge des premières fois : premier amour, première cigarette, premier piercing. Et premier attentat, aussi. Après l'explosion d'un kamikaze dans un café de son quartier, elle écrit une lettre à un Palestinien imaginaire où elle exprime ses interrogations et son refus d'admettre que seule la haine peut régner entre les deux peuples.
E oggi questa nuova orribile notizia...altri morti ammazzati in un luogo dove erano andati a cercare la salvezza...In un paese sigillato, dove non si puo' cercare salvezza oltre I confini perche' oltre I confini inizia proprio quello Stato che ti sta bombardando...
Non posso evitare di pensare a quei Rwandesi che venti anni fa sono stati sterminati nelle chiese in cui avevano cercato rifugio...Pare che dalla storia si imparino solo le lezioni peggiori...
Ancora una giornata di sangue a Gaza. A Beit Hanun, nel Nord della Striscia, è stata colpita una scuola dell'Unrwa (l'ente dell'Onu per i profughi) in cui avevano trovato riparo numerosi sfollati.
Ancora qualche settimana fa mi stupivo alla vista di foto di giovani israeliani che apparentemente si godevano le immagini dei bombardamenti su Gaza dal vivo, bevendo e fumando...
E scrivevo a un'amica che conosce bene Gaza chiedendole se e' davvero possibile che l'esercito israeliano invii delle sorte di piccolo bombe di avvertimento sulle case che 60 secondi dopo saranno effettivamente bombardate e rase al suolo...degli avvertimenti perche gli occupant in 60 secondi si possano mettere il salvo. La sua risposta? Si...
Ancora ieri guardavamo qui a Kin un film proiettato al centro culturale francese...
UNE BOUTEILLE A LA MER Tal est une jeune française installée à Jérusalem avec sa famille. A dix-sept ans, elle a l'âge des premières fois : premier amour, première cigarette, premier piercing. Et premier attentat, aussi. Après l'explosion d'un kamikaze dans un café de son quartier, elle écrit une lettre à un Palestinien imaginaire où elle exprime ses interrogations et son refus d'admettre que seule la haine peut régner entre les deux peuples.
Elle glisse la lettre dans une bouteille qu'elle confie à son frère pour qu'il la jette à la mer, près de Gaza, où il fait son service militaire. Quelques semaines plus tard, Tal reçoit une réponse d'un mystérieux « Gazaman ».
E oggi questa nuova orribile notizia...altri morti ammazzati in un luogo dove erano andati a cercare la salvezza...In un paese sigillato, dove non si puo' cercare salvezza oltre I confini perche' oltre I confini inizia proprio quello Stato che ti sta bombardando...Non posso evitare di pensare a quei Rwandesi che venti anni fa sono stati sterminati nelle chiese in cui avevano cercato rifugio...Pare che dalla storia si imparino solo le lezioni peggiori...